Maura Banfo
Sede espositiva: Ex Cinema – Ass. Frà Guglielmo Massaia
NIDO
Il Nido è uno degli archetipi su cui Maura Banfo lavora da molto tempo. L’artista rielabora il concetto di abitazione prendendo spunto dalla sua manifestazione più semplice ed elementare che si possa trovare in natura. Grazie a questa azione, emergono elementi quali la caducità e la fragilità della struttura abitativa, la sua continua trasformazione nel corso del tempo, nonché la sua funzione (e forma) quale luogo preposto al prendersi cura del prossimo, naturale e culturale insieme. Per l’artista ogni nido realizzato è un unicum: “Mi piace pensare che questo mio lavoro sui nidi non sia fermo nel tempo, ma si plasmi ogni volta in maniera differente, che viva nella natura seguendo anche il flusso del tempo. Nulla resta come prima. E forse nulla è mai esistito! Chissà!”.
Nella sua disponibilità alla trasformazione e al mutamento il nido diviene anche monito a ricordare che la natura dovrebbe continuare a costituire un modello e un riferimento per il nostro tempo.
“ Il nido viene definito come «immagine dello spazio felice» da Gastone Bachelard ne La Poétique de l’espace. Non solo per la sua funzione di riparo dalle avversità climatiche e rifugio da possibili predatori esterni, ma per il valore di intimità che lo spazio vuoto al suo interno condensa ” scrive Francesca Franco.
“ La cosa interessante è che la forma del nido è determinata dal corpo stesso e dai gesti dei suoi abitanti, che giorno dopo notte modellano insieme allo spazio i confini stessi della loro intimità. Tanto che, se la capanna è «la pianta umana più semplice, quella che non ha bisogno di ramificazioni per vivere», sulla scorta di Jules Michelet Bachelard arriva a identificare il nido con la persona stessa: un «corpus di sogni» o immagini che ora Maura Banfo pone al centro dello spazio quale metafora di un luogo primigenio di protezione assoluta e di stabilità ”.
Nido, 2024, legno, resina, vernice oro, ferro, 300x50x40 cm
Maura Banfo nasce a Torino nel 1969, dove vive e lavora. Il suo lavoro dagli anni Novanta a oggi, ha segnato delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale.
Maura Banfo ha sempre subìto la fascinazione della materia: nella sua ricerca pluridecennale costellata di mostre, residenze d’artista e molti riconoscimenti, ha attentamente indagato osservando la realtà, a partire dagli oggetti che la circondavano e decidendo di restituirli con il mezzo fotografico (e non solo) come nuove entità spogliate del loro significato, architetture da esplorare, entità da osservare sotto punti di vista inediti per aprirli a nuovi codici di senso.
La sua forza sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video e l’installazione. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e pubbliche sia in Italia che all’Estero.