Giulia Forgione
Sede espositiva: Casa degli Alfieri
DONARSI ALLE ROCCE
Realizzata appositamente per il contesto naturale che la ospita, l’installazione di Giulia Forgione prende la forma di quelli che lei poeticamente definisce esercizi spirituali in forma sferica.
L’opera si compone di rosari di terra di varie dimensioni, idea che nasce dall’osservazione di due forze uguali e contrarie: l’attrazione gravitazionale della terra, che sospinge verso il basso, e la forza opposta che anima la crescita degli alberi, diretta verso l’alto.
Nella sua installazione la terra diventa visibile grazie agli alberi che la portano in alto – verso il cosmo, verso casa – e che si fanno tramite della terra che torna al cielo. La loro forza propulsiva, in grado di superare il giogo gravitazionale, rende lieve ed eterea la materialità della terra.
La natura delle rocce esula dalla dimensione umana per restituire l’esperienza di un tempo vasto, quasi inconcepibile, che comprende la nascita della Terra e del cosmo.
“La vera preghiera per me è quella manuale. Mi dono alle rocce – a queste marne di 5 milioni di anni – tramite la mia manualità. Dono me stessa, il mio tempo di vita, la mia presenza ad una manualità che riproduce e perpetua la stessa forma, come chi prega dona il proprio essere” afferma l’artista “La ripetizione della forma sferica che compone il rosario non possiede in sé nessun estro, nessuna volontà di affermazione. Tutto è già lì, in quella manualità, in quel tempo speso con la terra e le rocce. Nient’altro che l’essere. È questo ciò che le rocce ci insegnano”.
Donarsi alle rocce, 2025, argilla locale proveniente da una roccia sedimentaria chiamata marna, dimensioni ambientali
Giulia Forgione è un’artista ceramista e antropologa che lavora con argille locali, rocce e materiali di scarto. La ricerca dei materiali in natura avviene lentamente, a piedi nei boschi, tra piccoli ruscelli e su per le colline, così come è lento il suo fare ceramica. Una produzione possibile solo dopo numerose sperimentazioni che fanno emergere l’ infinita diversità delle proprietà dei materiali.
Un’incessante conversazione con il mondo minerale possibile grazie alla gioia del fare con la terra, per la Terra, creando un alfabeto del sentire nei confronti di un mondo altro, quello minerale, in grado di portare alla luce l’essere che tutti noi condividiamo con questa materia primordiale.
La materia è infatti il centro della ricerca. La raccolta dei materiali connette profondamente ai processi che governano il moto incessante delle cose, è avere il privilegio di sentirsi più vicini a queste forze misteriose, di imitare come opera un vulcano.
Il punto di vista della Terra ci mette di fronte alla forza incredibile che ci sostiene e anche al battito di ciglia che è la nostra esistenza. Avere a che fare con il mondo minerale ci interroga su chi siamo noi nei confronti di questo miracolo che è la creazione delle rocce, delle piante, delle acque.
Così come i fenomeni naturali non si riproducono mai identici, produrre ceramica con i materiali locali raccolti significa imparare ad accogliere un ampio margine di variabilità: tutto cambia e niente è riproducibile identico a se stesso.