BRUNO FANTELLI

Sede espositiva: Castello di Frinco

Artista in Residenza

Germinale, in aggiunta alle varie mostre dislocate nelle numerose sedi espositive, ha previsto di realizzare un programma di Residenze d’Arte. 

Gli artisti in Residenza saranno presenti per tutta la durata dell’evento trasformando gli spazi assegnati in studi d’artista e atelier, in luoghi di invenzione e creazione in cui accogliere il pubblico e i visitatori.

A questo scopo è stato fatto un bando di selezione e Bruno Fantelli è stato uno degli artisti selezionati.

La ricerca di Bruno Fantelli nasce dalla pittura e da un’urgenza gestuale e compositiva che, nel tempo, si è estesa verso la scultura e l’installazione. Scrive Fantelli: “Attraverso forme ibride, stratificate e spesso ironiche, costruisco un immaginario saturo, popolato da figure affamate, oggetti alterati e tensioni visive”.

Il suo lavoro riflette l’eccesso e la confusione del contemporaneo, ricombinando elementi eterogenei in composizioni dense, quasi barocche, in cui ogni superficie è attivata: “Talvolta intervengo su materiali di recupero, non per nostalgia, ma per ridare senso a ciò che appare marginale, trasformandolo in presenza. Cerco di generare universi traboccanti e autonomi, in cui l’immagine diventa materia e la saturazione visiva si fa linguaggio necessario”.

Bruno Fantelli (Cles, 1996) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia presso l’Atelier F, sotto la guida di Carlo Di Raco e Martino Scavezzon.

Vive e lavora tra Venezia e Dimaro ed è membro del collettivo Fondazione Malutta. La sua pratica si sviluppa tra pittura, scultura e installazione, con un linguaggio personale e ironico che riflette sul contemporaneo attraverso materiali di recupero e oggetti riassemblati. Collabora stabilmente con Cellar Contemporary e Studio d’Arte Raffaelli (Trento) e con la galleria Weber&Weber (Torino).

Tra le sue mostre personali si segnalano Polveriera – Gott mit Unsinn (a cura di Cellar Contemporary, Forte di Civezzano) e PARTY-HARD (a cura di Carlomaria Weber, Weber&Weber, Torino).

Ha inoltre partecipato a numerose collettive, tra cui WIND IS IN NO RUSH (Galleria Antonio Verolino, Modena); On and Beyond – A Love Letter to Shadows (a cura di Chiara Ianeselli, Fondazione Malutta, Galleria Alberta Pane, Venezia); Telefono senza fili (Kunstraum Ortloff, Lipsia); Premio Cairo (Palazzo Reale, Milano); Venice Time Case (a cura di Luca Massimo Barbero, Galleria Tommaso Calabro, Milano); ANTARES (a cura di Atelier F, Magazzino del Sale 3, Venezia).

@brucofantelli

www.brunofantelli.it