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PAOLO GRASSINO

Cardiaco è un gigantesco cuore nero che pare sia stato estirpato da uno di quei monumentali ritratti costantiniani del IV secolo. 

C’è sempre, in chi lo voglia cercare, un elemento di ambiguità e di ambivalenza in alcune opere di Paolo Grassino. Cardiaco sembra enfatizzare in maniera parossistica il significato sacrificale di questo elemento, che diventa «SacréCoeur» laico. 

Un cuore nero, come l’«atrabile» che l’antica medicina ippocratica attribuiva ai melanconici perché, spiega l’artista, «il nero esiste prima e dopo la luce, prima e dopo la materia, prima e dopo il tempo. Il nero è l’opposto della superficie. Il nero è dove niente si riflette ma dove tutto si eclissa. Il nero è più denso di tutte le verità. Il nero è protesta senza bandiere». 

È un cuore cavo, riarso come un guscio, che non batte ma produce un suono di laica campana se si sollecita il metallo di cui è costituito: le «spire» prodotte dalla fusione, visibili all’interno, rimandano echi, così come un fossile, una rovina, continua a parlarci nel momento in cui sollecita la memoria.  

(Franco Fanelli “Incursioni”, 2023)

 

 

CARDIACO, 2006, Fusione in alluminio patinato, 157 x 220 x 145 cm

 

 

Paolo Grassino (Torino, 1967) Dal 1988 espone in mostre personali e collettive e dal 1991 compie il suo percorso di studi all’Accademia Albertina di Torino. Nel 2000 la GAM di Torino gli dedica una mostra personale. Nel 2008 espone una personale al Museo di Saint-Etienne e partecipa alla XV Quadriennale d’Arte a Roma; nel 2011 espone in una sala personale al MACRO di Roma e partecipa alla Quarta Biennale di Mosca. Le sue opere sono presenti al Frost Art Museum di Miami e presso il Loft Project ETAGI di San Pietroburgo. 

Ѐ invitato nel 2012 al Beaufort 04 Triennial of Contemporary Art by the Sea di Ostenda e nel 2013 l'IIC di Madrid gli dedica una mostra personale. Nel 2013 è pubblicato un volume edito da Skira, presentato in occasione della mostra personale Percorso in tre atti negli spazi di Milano al Centro d’arte contemporanea Luigi Pecci. Nel 2017 espone una personale alla Casa Fiat de Cultura di Belo Horizonte. Nel 2019 realizza una grande retrospettiva personalee nelle sale storiche di Palazzo Saluzzo Paesana di Torino e partecipa alla mostra tematica Disturbing Narrative nelle sale del Parkview Museum di Singapore. Nel 2021 prende parte alla mostra itinerante La via della seta. Arte e artisti contemporanei dall’Italia organizzata dalla Farnesina. Nel 2023 è invitato alla Terza Biennale Diffusa di Pinerolo e realizza una mostra personale dal titolo Incursioni con la curatela di Franco Fanelli nella storica Cavallerizza Caprilli e nei luoghi più significativi della città. 

Ѐ stato docente del Corso di Scultura e del Corso di Plastica Ornamentale nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Palermo e poi Brera e attualmente insegna a Torino.

 

@paolograssino 

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