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GISELLA CHAUDRY

L’opera Catartica di Gisella Chaudry si ispira a congegni, veicoli o architetture proiettate in orizzonti che percorrono latitudini metafisiche o metaforiche. 

L’installazione cinetica è disegnata da parabole metalliche che allo stesso tempo sorreggono e ondeggiano, in cui il movimento ne è base empirica e concettuale. Il timone provoca la rotazione dell’albero maestro orizzontale e le vele dorate, che accolgono l’aria dello spazio circostante, si gonfiano e come trivelle aprono la strada dell’esplorazione. 

Solo i piedi dell’argonauta restano fermi sul suolo, il resto del corpo è investito dal soffio causato dalle stoffe che rifrangono i bagliori delle stelle. 

Questo lavoro si ispira al ciclo di opere dedicate alle armi di Pino Pascali. In questo caso non giochiamo a fare i soldati, non ci difendiamo da una minaccia ma siamo spronati a partire per destinazioni che solo Gilgamesh ha esplorato, invogliati a cercare un Dio che ci riporti a casa. 

Simbolo e metafora del viaggio, Catartica è anche un mezzo che invita ad immaginare l’esperienza intrapresa da molti popoli: viviamo nel tempo delle grandi migrazioni e bisogna focalizzare l’attenzione su questi temi oramai parte del nostro quotidiano. 

Prima che le orme del viaggio vengano tracciate sui mari o sulla terra è la condizione di privazione che spinge l’uomo a partire per cercare di afferrare quel sogno chiamato dignità.

 

 

CATARTICA, 2018, Ferro, stoffa e forza cinetica, 430 x 250 x 240 cm

 

 

Gisella Chaudry (Palermo, 1989) ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove si è diplomata nel 2019. Cresce in una famiglia formata da due culture diverse, (padre pakistano e madre siciliana), una mescolanza in cui la difficoltà sociale è sempre presente sia per la condizione siciliana culturalmente legata alle contrastanti tradizioni sia per le discriminazioni sull’etnicità del padre. Questo aspetto, durante la crescita, diventa empatia nei confronti di chi queste situazioni le vive attualmente. 

Gisella Chaudry riflette su principi di aggregazioni multiculturali ove la terra è madre di culture diverse, un pensiero che si aggroviglia tra distopia e utopia alimentato dal divario tra classi sociali e dal dominio tecnologico che allontana ogni giorno la possibilità di un nuovo umanesimo. La sua ricerca diventa un veicolo di riavvicinamento alla natura primordiale dell’esistenza, questo suo orientamento approda in dimensioni infinitamente grandi o infinitamente piccole, in cui lo spazio profondo del cosmo schiude uno scrigno intimo che disegna mondi utopici. Il suo lavoro è poliedrico, si snoda in diversi tipi di linguaggi e tecniche, dalla combustione al ricamo, dalla scultura ai video e alle performance. L’artista collabora con enti sia pubblici che privati. Tra le esposizioni più significative si ricordano quelle con: l’azienda di Alta Moda Patrizia Pepe di Firenze e il Museo Nazionale di Matera. Ѐ stata coinvolta in fiere tenute sia in Italia che all’estero e i suoi lavori fanno parte di collezioni sia pubbliche che private. Gisella Chaudry si è trasferita a Torino nel 2018 dove attualmente vive e lavora.

 

 

 @gisellachaudry

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