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FRANCESCA DONDOGLIO 

Per la Chiesa di San Michele di Murisengo Francesca Dondoglio ha realizzato Dimore, un progetto site specific la cui poetica ruota attorno all'immagine del castello come simbolo letterario, filosofico e mistico.

Lo spazio di San Michele, che conserva intonsa la sua antica aura spirituale, diventa per l’artista teatro di incontro e dialogo tra il Castello di Franz Kafka (1916) e Il castello interiore di Teresa d'Avila (XVI sec.).

Se lo scrittore boemo ci parla dello spaesamento dell'Uomo di fronte a una fortezza inaccessibile – alle cui porte attende invano, impossibilitato a comprendere lo scopo della propria esistenza – la mistica spagnola ci presenta invece il castello come simbolo del mistero dell'anima. 

Ne Il castello interiore ogni essere umano è infatti descritto come un’abitazione nobile e sacra, venendo paragonato a un edificio prezioso al cui interno sono presenti infinite stanze da esplorare, suddivise in sette Dimore analogamente alle sette opere collocate lungo le pareti laterali della Chiesa.

Può accadere che, perduta la consapevolezza della propria magnificenza, l'essere umano si riduca a vivere come un esiliato lasciando andare in rovina lo splendido castello che egli è. 

Santa Teresa d’Avila invita dunque a trovare il coraggio di riappropriarsi di questa fortezza, di «spalancare i vetri, di lasciarlo illuminare e riscaldare dal sole, di abitarne tutte le ricche e luminose stanze», rendendola accessibile a chiunque abbia il desiderio di entrarci, testimoniando che non è disabitata. 

Varcarne la soglia coincide infatti con la scoperta di non essere interiormente vuoti.

Anche quando pare un’impresa impossibile, il castello è e rimane simbolo di chiunque decida di rientrare in se stesso, intraprendendo un viaggio di Ritorno – questo il titolo del grande olio su tela collocato nella parete centrale – che lo condurrà fino all'ultima e più intima dimora, «nel suo profondo centro».

 

 

RITORNO, 2024, olio su tela, 260x190 cm

SENZA TITOLO (serie Dimore), 2024, acrilico e pastello su carta montata su tavola, 45 x 37 cm ognuna

 

Francesca Dondoglio (Donato, 24/09/1990) esplora il rapporto tra materia, colore e forma dando vita ad una pittura stratificata ascrivibile ad un espressionismo esperienziale di natura concettuale. La sua pittura indaga il rapporto tra il colore, l'interiorità e la tradizione filosofico-poetica, restituendo l'immaginario esistenziale ed emotivo in quadri di natura aniconica. Colore, materia e segno danno forma a dispositivi di senso che usano la cromaticità per portare a rappresentazione la dimensione archetipale ed esistenziale dell'uomo. Dopo un'esperienza nel restauro delle opere antiche, moderne e contemporanee, si dedica alla pittura unendo la ricerca concettuale a quella materica cercando di restituire, attraverso il gesto, l'intera storia della cultura artistica sviluppando quella linea analitica presente nell'arte moderna e contemporanea che la porta a ragionare sulla natura stessa dell'arte e dei suoi elementi costitutivi. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e prediligono la forma del quadro e dell'installazione site specific

www.francescadondoglio.it

@francescadondoglio

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