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ELIZABETH ARO 

La coppia di Ulivi, uno in pregiato broccato di cotone bianco e l'altro in delicato velluto nero, quasi umanizzati nella loro morbida consistenza e nella posizione estranea al contesto naturale, tratta due temi molto significativi e ricorrenti nella poetica di Elizabeth Aro: da un lato l'albero come simbolo e rappresentazione della Natura e dei suoi cicli vitali, dall’altro la transitorietà dell'arte soggetta, come l'albero, a continui cambiamenti e trasformazioni. L'albero include in sé un ciclo vitale che connette il mondo degli Inferi, in cui affonda le radici, al mondo Celeste, dove si espandono i rami: concretezza unita a fantasia, bisogni fondamentali connessi a necessità spirituali. La coppia bianco/nero richiama gli opposti e la capacità di acquisire consapevolezza di sé grazie alla presenza dell'altro, visto come indispensabile alter ego per raggiungere una piena essenza, una consapevolezza del proprio io come unione di contraddizioni. L'ulivo, pianta sacra ad Atena, presente in numerosi testi sacri, evoca saggezza e armonia. Questi alberi, si fronteggiano, si cercano: si tratta di un confronto tra opposti, in cui la crescita dell'uno avviene grazie alla presenza dell'altro. 

La loro suggestiva presenza all’interno della Chiesa di San Remigio rievoca la memoria del luogo, che nei secoli ha subito varie traversie e trasformazioni: al suo interno era infatti cresciuto un enorme albero, diventato con il tempo talmente alto tanto da sfondare il tetto. Da luogo di culto all’abbandono lungo decenni, per essere riportata infine a nuova vita: la Chiesa sconsacrata è stata infatti, in modo lungimirante, restaurata ed è attualmente destinata a mostre, iniziative e altre attività culturali.

 

 

ULIVI, 2016/2018 , Broccato di Cotone, Velluto, Legno, Dimensioni ambientali

 

 

ELIZABETH ARO (Buenos Aires, Argentina) | Elizabeth Aro, artista di origine argentina, negli anni ‘90 si trasferisce a Madrid dove vive per 15 anni. Nel 2005, è la prima donna argentina che fa una mostra personale al Museo d’Arte Reina Sofia. Tramite installazioni, fotografie, sculture in stoffa, ricamo e lavori in vetro esplora la realtà e indaga temi quali la memoria, il viaggio, la migrazione, la condizione femminile e la ricerca dell’identità, sempre presenti nei suoi lavori in forma evocativa. Nelle installazioni è il rapporto psicologico ed emotivo tra uomini e ambiente a occupare il suo interesse: le imponenti sculture tessili invadono e avvolgono gli ambienti e le architetture, creando un'interazione inedita tra l'opera e il contesto. Le sue opere sono nelle collezioni della GAM (Galleria Arte Moderna Torino), MAMBA e MACRO e in varie collezioni private in Argentina ed Europa. Mostre personali e collettive includono: Espacio Uno, Museo Nacional Reina Sofía; Atelier Aro, Gagliardi e Domke; Dreaming in red, Chateau La Napoule, Cannes; Santa Sangre, Moritzkirche, Augsburg; Los Otros, Ex Chiesa di San Carpoforo/Accademia di Brera, Milano; Take me with you, Mori Museum Tokyo; II filo raccontato, Museo de Trento y Rovereto; Biennale Internationale de L’Art Contemporain, Casablanca; Andata e Ritorno, El Cairo, Egitto; Argentinien Ursprunge und Erhe, Galerie Rahnitzgasse der landeshauptstadt Dresden; La Escuela del Sur, el taller de Torres García y su legado: MNCARS (Madrid); Archer M. Huntington Gallery Austin, Museo Monterrey. 

Lavora con la Gagliardi e Domke di Torino.

 

www.elizabetharo.com

@elizabeth.aro

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